Il microclima è l’insieme degli aspetti fisici che caratterizzano l’aria degli ambienti confinati; un microclima confortevole suscita nella maggior parte degli individui una sensazione di soddisfazione per l’ambiente termico, detta benessere termo-igrometrico o comfort termico. Nello stato di benessere termico il soggetto non avverte sensazioni né di caldo né di freddo.
Il comfort termico è quindi definito come condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico.
Per raggiungerlo, il bilancio termico fra il nostro corpo e l’ambiente circostante deve essere equilibrato, ossia non si devono verificare condizioni di stress termico.
I fattori che determinano il comfort termico in una stanza sono:
- temperatura medie superficiali, o temperatura media radiante,
- temperatura dell’aria,
- umidità relativa dell’aria,
- velocità dell’aria.
A questi bisogna aggiungere il tipo di attività fisica svolta e l’abbigliamento.
Velocità dell’aria e flussi aria
Se la temperatura dell’aria è inferiore alla temperatura ottimale di comfort, un incremento anche minimo della velocità dell’aria crea un movimento che percepiamo come corrente fredda e può provocare una maggiore dispersione di calore del nostro corpo verso l’ambiente.
Una fase fondamentale nella progettazione di un impianto di ventilazione è proprio la regolazione dei flussi d’aria.
La regolazione di zona e la regolazione ambiente rappresentano un sistema, più puntuale e più preciso della semplice regolazione climatica per la termoregolazione degli edifici. Il sistema di termoregolazione deve confrontare continuamente la temperatura ambiente con il valore di set point e di conseguenza far aumentare o diminuire la potenza termica emessa dai corpi scaldanti.
Questo per evitare situazione come:
Rischi per la salute
Le condizioni microclimatiche possono costituire un rischio per la salute e influenzano la sensazione di benessere. Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori occorre misurare lo scostamento delle condizioni microclimatiche reali da quelle di benessere: il datore di lavoro deve provvedere a mantenere il microclima degli ambienti di lavoro in condizioni prossime a quelle di benessere. [INAIL – Comfort termico]
Nella seguente tabella si riportano le condizioni microclimatiche ottimali di un ambiente, per attività fisica moderata (sedentaria), abbigliamento adeguato e in assenza di irraggiamento, in cui la maggioranza degli “occupanti”, si trova in una sensazione di benessere termico.
*Il DPR 16 aprile 2013, n. 74, che fissa i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva, prevede per gli edifici residenziali che la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare, durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale, non deve superare: 20°C + 2°C di tolleranza; durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione estiva, non deve essere minore di 26°C – 2°C di tolleranza.