Oggi, 20 novembre 2020, si celebra il 31esimo anniversario dall’approvazione della Convenzione Onu, che ha l’obiettivo di promuovere in tutto il mondo il diritto dei minori a crescere sani, ricevere un’educazione e sentirsi protetti.
La Giornata mondiale dei bambini del 2020 invita a non lasciare indietro i bambini e i ragazzi i cui diritti sono stati messi a dura prova purtroppo dalla pandemia del COVID-19.
I DIRITTI DELL’ADOLESCENZA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
La crisi sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19 sta condizionando tutti i campi della nostra società e, nel caso dell’infanzia, essa si va a sovrapporre ed evidenziare tutte le disuguaglianze già esistenti nell’ambito. La conseguenza diretta dell’epidemia riguarda l’equità dell’accessibilità al sistema scolastico e l’istruzione.
La didattica a distanza infatti ha rivoluzionato l’istruzione e di fatto ha negato un diritto imprescindibile dei ragazzi, come quello della socialità e di andare a scuola in sicurezza.
A settembre professori, dirigenti e soprattutto studenti hanno investito non poco sul rientro in classe, un rientro che per le superiori è durato un po’ più di un mese.
IL DIRITTO A UNA SCUOLA SICURA
Stare in classe in sicurezza è un diritto. Un diritto per chi lavora, un diritto per i ragazzi, un diritto per i genitori sapere che i figli sono al sicuro. Questa pandemia ha portato alla luce (finalmente!!!) un aspetto fondamentale della sicurezza nelle scuole: che aria si respira in classe?
L’aria è una miscela complessa composta tipicamente da più di 200-300 inquinanti.
Infatti se da una parte si parla di banchi monoposto e mascherine, dall’altra c’è anche la questione del ricambio d’aria nelle aule. (vedi articolo LE IENE: Riapertura delle scuole “Banchi monoposto e mascherine? Il problema è il ricambio d’aria)
LO STUDIO DELL’OSPEDALE BAMBINO GESU’
Se ancora non fosse chiaro il ruolo del trattamento dell’aria negli ambienti chiusi quando si parla di diffusione di virus, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù con Ergon Research e Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) hanno riprodotto il viaggio nell’aria delle goccioline salivari grandi e microscopiche causate da un colpo di tosse.
Per la prima volta è stato documentato, infatti, che il raddoppio della portata dell’aria condizionata (calcolata in metri cubi orari) all’interno di una stanza chiusa riduce la concentrazione delle particelle contaminate del 99,6%. (leggi tutto l’articolo qui)
«Il ricambio d’aria negli ambienti – sottolinea il prof. Alessandro Miani, presidente SIMA – anche attraverso l’attivazione di sistemi scientificamente validati di aerazione, purificazione e ventilazione meccanica controllata, si rivela fondamentale nella diluizione del virus e nel suo trasferimento, per quanto possibile, all’esterno, ovverosia nella mitigazione degli inquinanti biologici aerodispersi presenti nelle droplet, riducendo significativamente la concentrazione del patogeno in aria.
COME POSSIAMO AIUTARTI NOI DI ARIA?
Progettiamo, verifichiamo, valutiamo i rischi dell’impianto di ventilazione, e ci occupiamo poi della manutenzione dello stesso.
Da 20 anni miglioriamo l’aria che respiri!