Le grandi città italiane sono ancora molto lontane dai limiti sulla qualità dell’aria imposti dall’Oms. Un cambiamento di paradigma è necessario e urgente.
La tregua dell’emergenza sanitaria nel 2020, che ci ha visti privati della nostra vista sociale, perlomeno, ha avuto effetti positivi sulla qualità dell’aria. A Roma, per esempio, le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) rilevate dalle stazioni di traffico sono crollate fino al 70% e quelle di PM10 fino al 27%.
Ci ricordiamo tutti le foto del prima e dopo lockdown, da New Deli a Bangkok.
Ma la tregua è stata solo temporanea.
Ben presto la situazione è tornata alla normalità, anzi, per certi versi è addirittura peggiorata; come sottolinea Legambiente nel rapporto Ecosistema urbano 2021, molti cittadini hanno perso l’abitudine di usare i mezzi pubblici, anche per paura di trovarsi affollati in spazi ristretti. E meno mezzi pubblici significa più traffico e più smog.
OMS: l’inquinamento atmosferico è la più grave minaccia ambientale per la salute umana
Nel mondo, sono sette milioni l’anno, secondo le stime dell’Oms, le morti premature per l’esposizione agli inquinanti atmosferici. Sette milioni.
Tant’è vero che l’OMS è stata costretta a modificare le linee guida legate a sei diversi inquinanti, abbassando drasticamente le concentrazioni in atmosfera ritenute sicure: polveri sottili (PM₁₀ e PM₂,₅), ozono (O₃), diossido di azoto (NO₂), anidride solforosa (SO₂) e monossido di carbonio (CO).
Ma questi limiti vengono rispettati?
Attualmente questi limiti esistano solo sulla carta
Cosa respiriamo negli ambienti chiusi?
Se tutto questo è vero, e lo è, cosa succede quando apriamo le finestre di casa, ufficio o scuola? In automatico tutto quello che c’è all’esterno entra negli ambienti chiusi. Quindi forse aprire le finestre per cambiare aria non è poi così sensato.
Ciò che caratterizza la pericolosità dell’inquinamento negli spazi chiusi affollati è la crescente concentrazione delle particelle. Motivo per il quale anche il SARS-CoV-2 negli spazi chiusi si diffonde più rapidamente. Usiamo quindi la tecnologia a nostro vantaggio!
Innanzitutto se abbiamo un impianto di ventilazione la sua manutenzione diventa fondamentale. Pulizia e sanificazione dovrebbero essere eseguiti ogni 6 mesi, che possono diminuire a seconda del tipo di impianto.
Se non abbiamo un sistema di ventilazione forzata che filtra l’aria in ingresso, beh.. è ora di pensare alla progettazione e alla realizzazione.
I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata permettono il ricambio dell’aria negli ambienti chiusi senza dover aprire le finestre, filtrando l’aria in ingresso. Fondamentale sarebbe stata per le scuole in questi 20 mesi di pandemia. Anche Assoclima chiede che il mondo della politica ascolti la voce delle comunità tecnica, scientifica e industriale per l’adozione di sistemi di VMC all’interno delle scuole.