Nel mondo, sono sette milioni l’anno, secondo le stime dell’Oms, le morti premature per l’esposizione agli inquinanti atmosferici. Sette milioni.
Solo in Europa si stima che l’esposizione a lungo termine al PM 2.5 sia stata responsabile di circa 417mila morti premature. Già dal 2013, l’inquinamento atmosferico esterno e in particolare il particolato sono stati classificati come cancerogeni dall’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Oms. Dati drammatici, dovuti soprattutto ai combustibili fossili (ad esempio il carbone, benzina, gasolio, ecc.) e alla biomassa (legna, pellet, ecc.) utilizzati per generare energia.
Nel 2019 la maggior parte degli stati Ue ha superato i limiti stabiliti dalle norme europee per gli inquinanti nell’aria ambiente
Nonostante l’emergenza sia ormai di pubblico dominio, e i dati siano conosciuti perfettamente dai decisori politici, la maggior parte degli stat UE ha superato le soglie dell’OMS. Anche rispettando le Linee guida del 2005 le concentrazioni di inquinanti rilevate superano comunque i valori raccomandati.
Quindi nel 2021 si è cercato di imporre valori ancora più cautelativi, divulgando le nuove Linee guida 2021 frutto di studi approfonditi che hanno coinvolto centinaia di esperti, e fondate su evidenze scientifiche certe.
Da cosa è formato l’inquinamento atmosferico?
PM10:
particelle di diametro uguale o inferiore a 10 micron, emesse principalmente dai combustibili per il riscaldamento domestico e anche da attività industriali, l’agricoltura e i trasporti stradali.
PM2.5:
il particolato fine, ovvero particelle con diametro uguale o inferiore a 2.5 micron emesse principalmente dai combustibili per il riscaldamento domestico, dalle attività industriali e dal trasporto su strada.
Cosa si può fare per invertire la tendenza?
Certamente per l’esterno si dovrebbe investire in percorsi ciclabili, depavimentazione e aumento del verde in città, zone a traffico limitato, città a 30 km/h, strade scolastiche sicure e campagne di informazione sulla qualità dell’aria.
La questione indoor è leggermente diversa, ma il principio è lo stesso: come posso respirare aria pulita negli ambienti chiusi?
Ciò che caratterizza la pericolosità dell’inquinamento negli spazi chiusi affollati è la crescente concentrazione delle particelle. Motivo per il quale anche il SARS-CoV-2 negli spazi chiusi si diffonde più rapidamente. Usiamo quindi la tecnologia a nostro vantaggio!
I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata permettono il ricambio dell’aria negli ambienti chiusi senza dover aprire le finestre, filtrando l’aria in ingresso. Fondamentale sarebbe stata per le scuole in questi 20 mesi di pandemia. Anche Assoclima chiede che il mondo della politica ascolti la voce delle comunità tecnica, scientifica e industriale per l’adozione di sistemi di VMC all’interno delle scuole.
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